Obesità: l’epidemia silenziosa. Come combatterla e prevenirla

Come combattere e prevenire l’obesità

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme “Globesità”: per i tassi vertiginosi di crescita del problema obesità, e per le proiezioni che stimano una diffusione fino al 70% della popolazione entro il 2030, l’obesità è stata definita il problema sanitario numero 1.
In Italia, secondo l’appello firmato dai Presidenti dell’Intergruppo parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili”, il quadro è allarmante: 6 milioni di cittadini soffrono di obesità e oltre 23 milioni di persone sono in eccesso di peso, potenziali futuri pazienti.
Inoltre una larga quota di Italiani non riconosce di avere un problema di peso: l’11,1% degli adulti con obesità e il 54,6% degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normopeso e ben il 40,3% dei genitori di bambini in sovrappeso o obesi considera i propri figli sotto-normo peso.

Quali sono le principali complicanze legate all’obesità?

L’obesità può comportare complicanze importanti tra cui la prima è il diabete di tipo 2, ma sono anche frequenti le patologie cardiovascolari, maggiore causa di morte nelle nazioni industrializzate, e quelle dell’apparato muscolo-scheletrico, che spesso sono associate all’obesità e che comportano dolori, rigidità, perdita di motilità e di autonomia, fondamentali per una buona qualità di vita.

Come combattere e soprattutto come prevenire l’obesità?

Educare a un corretto stile di vita, fin dall’infanzia, mediante un’alimentazione sana, equilibrata e completa e un’attività fisica soddisfacente e piacevole è fondamentale. L’obbiettivo, quindi, è di ostacolare il consumo di cibi malsani, soprattutto tra i più giovani, e di favorire stili di vita meno sedentari (ad esempio incoraggiando le passeggiate all’aria aperta, l’attività fisica, lo sport, ma anche la danza e ostacolando la solitudine e i giochi sedentari online).

Ad oggi il 33,7% degli italiani adulti (quasi 20 milioni di persone) non pratica sport né attività fisica; tra i bambini poco attivi, il 59,1% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica e tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 69,9% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva.
Va inoltre sottolineata l’importanza di rivolgersi a medici specializzati per impostare diete corrette evitando il “fai da te” o l’adesione a regimi dietetici che promettono drastici cali di peso.

La sanità sia pubblica sia privata sta cambiando per affrontare l’emergenza obesità, creando percorsi e strutture sempre più specializzati nella gestione dei pazienti. L’Italia ha colto l’occasione della Presidenza del G7 Salute per porre la prevenzione al centro delle politiche globali, promuovendo l’attivazione di percorsi concreti in merito.

A cura del professor Leone Arsenio
Specialista in Endocrinologia-Diabetologia della Casa di Cura Città di Parma